In un tempo ormai molto lontano lavorare meno era un libera scelta.
Il “part-time”rappresentava una comoda via praticata da studenti, da mamme o da chi semplicemente non voleva un impiego full-time.
Oggi i tempi sono cambiati e spesso l’impiego part-time è un obbligo dettato dalla mancanza di alternative.
La banca dati del ministero sul lavoro rende pubbliche le percentuali di impiego non a tempo pieno: 56,3% gli uomini e 46,8% le donne.
Le regioni più colpite dal fenomeno di occupazione part-time maschile sono : Sicilia (81%);Calabria (79,7%); Puglia (74,6%); Campania (74,2%) .
Per quanto riguarda l’occupazione part-time femminile i valori oscillano dal 65,2% della Campania e il 62,7% della Puglia.
Ma almeno la possibilità di trovare un impiego sta aumentando?
Secondo i dati Istat in Italia c’è stata una diminuzione percentuale degli “occupati” pari allo 0,4% nel periodo compreso tra dicembre 2010 e gennaio 2011 e gli inattivi compresi tra i 15 e i 64 anni sono aumentati dello 0,5% soltanto al mese precedente.
Allora vi chiedo: vi sembra che la crisi stia passando?
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